La città di Sassari

Enrico Costa, storico e letterato sassarese

figura centrale dell'ottocento sardo e italiano, enrico costa è stato autore del romanzo 'il muto di gallura' e del saggio storico 'sassari'. Fu anche un appassionato ricercatore, documentarista e autore di partiture per opere liriche

Enrico Costa è stato uno storico e scrittore che si è lasciato alle spalle un’enorme produzione di opere. Nacque a Sassari nel 1841 e perse presto il padre, un musicista genovese. Fu costretto a lavorare come panettiere e poi come impiegato bancario per mantenere la famiglia, ma trovò la forza di studiare e curare la propria formazione culturale. Nella sua vita si dedicò alla ricerca storica della sua città e della Sardegna con particolare attenzione agli usi e costumi degli abitanti.

Grande amico dell’editore Giuseppe Dessì, Costa fu un romanziere di fama. La sua opera più riuscita è "Il muto di Gallura”, storia del bandito gallurese Bastiano Tansu che compì una strage ad Aggius, ma degni di nota sono anche "La Bella di Cabras” e "Rosa Gambella”. Il suo stile, a volte descritto come poco scorrevole, nel complesso è piacevole da leggere e impreziosito da un raffinato umorismo. Tra i suoi seguaci c’è il Nobel Grazia Deledda che si definiva sua discepola.

Costa non si limitò a scrivere romanzi ma fu autore di libretti d’opera per Luigi Canepa, bozzetti e saggi storici. La sua opera principale è "Sassari”, monumentale storia della città sarda di oltre duemila pagine. Si dedicò anche al giornalismo: nel 1875 fondò il periodico "La Stella di Sardegna” e nel 1881 il quotidiano "Gazzettino Sardo” che, purtroppo, ebbe vita breve. Costa visse nella sua Sassari fino alla morte che lo colse nel 1909 a 68 anni.

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