Le Confraternite Sassaresi e la Settimana Santa, le processioni ed i riti della tradizione
Sono tradizionalmente le Arciconfraternite di Santa Croce e del Gonfalone, dell'Orazione e Morte, dei Servi di Maria e le Confraternite del Santissimo Sacramento e dei Santissimi Misteri a tramandare di generazione in generazione la cultura e i riti religiosi simboli della profonda fede di ieri e di oggi di Sassari
Sono cinque le Confraternite Sassaresi: sono loro a farsi carico dello svolgimento dei riti della Settimana Santa di Sassari, delle processioni mistiche, per compiere, nel rispetto di fede e tradizione, il momento culminante della religione cattolica, ed eccone i nomi: le Arciconfraternite di Santa Croce e del Gonfalone, dell’Orazione e Morte, dei Servi di Maria e le Confraternite del Santissimo Sacramento e dei Santissimi Misteri, nomi che vengono supportati da centinaia di volontari che seguono regole e dettami spesso ferrei e stringenti. Va ricordato, anche se forse non ce ne sarebbe bisogno, che in Sardegna, ma soprattutto nella parte settentrionale, i riti rispecchiano le tradizioni degli occupanti spagnoli, catalani, che una volta abbandonata l’Isola hanno lasciato in "dote”, in un mix di intensità e dedizione, dei riti che mescolano armoniosamente fede a tradizione e qualche volta anche al folclore.
Si parta, nel racconto dalla fine, dalla mattina di Pasqua: il Redentore è già morto, lo straziante dolore della sua mamma, la Madonna, sembra incolmabile ed ecco che la mattina della Domenica, il Redentore risorge, torna a nuova vita e solo allora ci sarà il clou "spagnolo” della rievocazione: S’Incontru. Due processioni si incaricano di portare i "Santi Simulacri" e così anche plasticamente, la Madonna viene consolata dalla vista del suo amatissimo figlio, per procedere poi alla fine delle celebrazioni pasquali. Sentimenti forti che accompagnano mosse stabilite da un rituale di secoli, che fanno presa sul cuore e sui sentimenti delle persone, perché in quel caso, sia la Madonna che Gesù si mostrano con il loro volto umano, si mostrano con l’amore di una mamma per un figlio. L’intreccio tra suggestione, fede e storia è così forte che Sassari, insieme ad altri venticinque comuni della Sardegna legati dalla stessa tradizione, hanno iniziato i primi passi perché la Settimana Santa, così come viene partecipata da loro, venga inserita tra i Beni Immateriali dell’Unesco e quindi salvaguardata e tramandata alle future generazioni.